venerdì 5 novembre 2010

Modelli autobus: La storia dell'Iveco Effeuno

l’Iveco Effeuno è stata un'esperienza maturata tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta, diretto successore del Fiat 470. Nel 1982 la Fiat sviluppò il progetto di un nuovo autobus versatile ed adattabile ad ogni esigenza, commissionando il progetto estetico allo stilista Giorgetto Giugiaro: fu così che nacque l’Effeuno, autobus in taglie da 10,5 e da 12 metri, commercializzato negli allestimenti urbano (471 U-Effeuno) a 3 o 4 porte a libretto o rototraslanti, suburbano (571 S-Effeuno) con 2 o 3 porte a libretto o rototraslanti, ed interurbano (671 I-Effeuno) con 2 porte a espulsione; le versioni Urbane e Suburbane erano equipaggiate con motore aspirato Fiat UNIC 8220.12 da 9572 cc e capaci di erogare 203Cv/ 150KW/h, montato posteriormente, e equipaggiava due modelli di cambio, ossia o lo ZF 4HP500 a 4 rapporti automatici o il Voith Diwa 851.2 a 3 rapporti automatici.


La versione  Interurbana disponeva del motore analogo alle versioni Urbane e Suburbane, sovralimentato a 240Cv grazie alla tubina-intercooler, unito al cambio ZF 5HP500. L’innesto della marcia era dovuto grazie al comando a pulsantiera posto sulla sinistra del mobiletto, con convertitore idraulico di coppia. La validità del progetto fu subito chiara, tanto che furono prodotti più di 2400 esemplari, escludendo le versioni da 18 metri, e portò un grande successo in casa Iveco per la diffusione dell’Effeuno in tutta l’Italia, da tutte le grandi città (Roma, Milano, Torino, Napoli, Palermo e via dicendo) fino a vari centri di dimensioni medio-piccole. I primi esemplari di Effeuno furono acquistati a Parma in versione “prototipo”. Nel 1987 l’Effeuno subì un piccolo resyling, denominata versione K, che rispetto al modello originale, proponeva alcune differenze soprattutto a livello estetico, ma poco rilevabili da parte di un occhio non esperto. 
E' stata commercializzata anche la versione snodata da 18 metri, carrozzata SEAC Viberti, prodotta a Carmagnano, con lo stesso motore della versione Interurbana, sovralimentato a 240Cv con turbina intercooler; uno di questi esemplari che abbiamo appena citato è tutt’ora esistente nella regione Lazio, presso l’azienda ASM Rieti, dove svolge servizio scolastico; purtroppo anche questo unico e raro esemplare è ormai quasi arrivato al tramonto della sua egregia carriera.
L’Effeuno, essendo all'epoca uno degli autobus più prodotti e diffusi sul mercato, il progetto venne preso in considerazione anche da 6 diverse carrozzerie molto note in Italia, acquistando dalla casa madre solamente il telaio e modificandone la carrozzeria esterna a livello estetico; le seguenti carrozzerie sono Portesi, Macchi, Viberti, Mauri, Minerva e Autodromo.
Durante la loro ventennale carriera, sono stati sempre molto apprezzati sia dall’utenza che ha potuto sempre apprezzare la capienza ed il confort di marcia (compreso il tipico rombo del motore), sia, soprattutto, dal personale delle moltissime aziende che lo acquistarono, per la facile guidabilità e per l’elevata affidabilità, tanto che nonostante il loro percorso sia ormai giunto al termine e vengono spesso rimpianti da autisti e meccanici. Si sono così ridotti notevolmente, per l'avvento dei nuovi mezzi (Iveco 491 CityClass, 491 CityClass Cursor, Irisbus 491 CityClass Cursor CNG e Irisbus Citelis) ma in alcune parti d'Italia qualche modello resiste ancora, (ma ancora per poco), nonostante gli oltre 20 anni di onorato servizio. Il suo diretto successore è l’Iveco 480 TurboCity, costruito sempre negli stabilimenti di Valle Ufita verso la fine degli anni ’80.

0 commenti: